domenica 20 ottobre 2019

L'ordine cosmico (mi accontenterei del divano)


L'asciugamani arruffato, appallottolato, in bagno.
I giacconi sul divano.
Le felpe sulle sedie del soggiorno.
Le antine del guardaroba e degli armadi perennemente spalancate.
La porta d'ingresso aperta.
Le chiavi "di scorta" non rimesse a posto.
Le bottiglie d'acqua svuotate e non riempite.
La tavola non sparecchiata.
Le scarpe disseminate sulle scale.
Le cartelle lanciate e abbandonate in un angolo della cucina.
L'accappatoio usato e umido appeso alla ringhiera delle scale per non riportarlo di sopra.
Il computer lasciato con la batteria esaurita.
Le ricariche del telefono sparse per la casa.
La carta igienica terminata e non rimpiazzata.
I telecomandi abbandonati dove capita.
La pigna dei vestiti accatastata sulle scrivanie delle camere.
La pinzetta per le ciglia e il tagliaunghie mai al loro posto.
La Coppa del Nonno vuota o il vasetto dello yogurt finito e lasciato su una mensola, con il cucchiaino dentro.
I libri di scuola sul tavolo dove mangiamo.
Il piatto di pietanza servito per il dolce o la frutta sul pavimento, accanto al divano.
I panni sporchi sparsi davanti alla doccia.

Questo e molto altro ci troviamo di fronte, ogni giorno.
Io più assente e paziente, scuoto il capo e brontolo e borbotto e sistemo quel che posso, cercando di essere il signor "Che sarà mai" di cui ho scritto l'altro giorno, vostra madre più presente ed esasperata, ricadendo sulle sue spalle il novanta per cento delle faccende domestiche, si concede pure qualche gesto teatrale, tipo la recente usanza di scaraventare sul tavolo del terrazzo, all'esterno di casa, felpe e giacche che trova su sedie e divano.
Lo scrivo non per un rimprovero, né come certificazione di una battaglia che noi adulti quotidianamente perdiamo, bensì affinché ve ne ricordiate, quando sarete adulti a vostra volta e avrete figli che vi faranno saltare la mosca al naso e con i quali sarete tentati di ricorrere alle maniere forti oppure di farvi scoraggiare, pensando che sono incorreggibili disordinati, incapaci di badare a se stessi.
No, non saranno incorreggibili né incapaci. Miglioreranno, cambieranno, ne sono certo, come sono cambiato io, come cambierete voi, prima o poi (speriamo prima, che poi divento vecchio).

P.S. Una cosa. Non cento, non dieci, non cinque. Una. Almeno una abbiate l'intraprendenza e la costanza di metterla in pratica come la convivenza civile richiede. I giacconi ad esempio. Se invece di gettarli sul divano, appena entrati in casa, dedicherete venti secondi ad appenderli su una gruccia e riporli nel guardaroba all'ingresso, voi - ve lo assicuro - non subirete mutazioni genetiche né perderete occasioni uniche per fare qualcos'altro, evitando soprattutto che a vostra madre venga l'esaurimento nervoso.

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