Lascio testimonianza pubblica qui, dell'incontro privato "genitori - figli" che oggi abbiamo organizzato, per condividere conoscenza di ciò che la nostra famiglia possiede, affinché possiate esserne responsabili, farvene carico.
Il totale complessivo potrà esservi sembrato tanto o poco, dipende dal punto di vista, dalla considerazione che ne abbiamo.
Di certo l'intero raccolto è frutto di attenzione, di cura, in qualche caso di rinuncia, di sacrificio, di un oliva risparmiata ogni giorno, per parafrasare uno degli esempi classici dell'economia del tenere da conto.
Di contro, se la somma non è considerevole è per il fatto che veniamo da famiglie che avevano poco o nulla, in passato, e non siamo genia di imprenditori, coloro che moltiplicano le entrate, assumendosene anche il rischio. Abbiamo piuttosto passo corto e costante, come la formica contrapposta alla cicala nella favola raccontata da La Fontaine su spunto di Esopo.
Queste le pagine scritte fin qui, da chi vi ha preceduto, ora tocca a voi affrontare un tempo di mezzo, una stagione in cui non siete più ragazzi sollevati dai pensieri del conto economico, ma parimenti nemmeno adulti con una propria indipendenza, con un'autonomia che deriva dal reddito e dal proprio risparmio.
Ecco perché con vostra madre abbiamo deciso di confrontarci con voi su ciò che fino a ieri discutevamo soltanto lei ed io.
Al di là di tutto, a me importa questo: che i beni materiali e in particolare il denaro mai diventino "misura di tutte le cose" o, peggio, fonte di divisione, creando un solco.
I soldi non sono che uno strumento, un mezzo per poter godere senza ansie o patemi una vita felice e piena grazie ad altro, cominciando dagli interessi e dalle relazioni personali.
A tale proposito, credo possa fare da stella polare quanto mi ha confidato Loris, l'altro giorno. Una breve confessione che potrebbe essere la mia e che vale un manifesto.
Sai, ci sono stati giorni in cui vedevo più buio che luce davanti a me e in quei giorni mi sono rammaricato delle cose che avrei potuto fare nei tempi passati, cose semplici tipo un week-end lungo, una cena al ristorante, una sera a teatro, qualsiasi cosa occupasse il tempo insieme alle persone care, poche o tante, agli amici...Quelle cose che spesso rinvii e poi non fai più per ragioni che solo ora hanno assunto un altro valore nella graduatoria delle priorità (il lavoro, i soldi, la pigrizia). Se il destino vorrà essere benevolo ecco, quello è il mio buon proposito, cercare di sfruttare il tempo per arricchire l'anima e il corpo di quei piaceri che la vita ti offre (anche una semplice camminata nel bosco o in riva al lago parlando del più e del meno), piaceri, persone care, possibilità che non scontati per tutti, sono una fortuna e per questo sarebbe un peccato non approfittarne.
Nessun commento:
Posta un commento