Lo faccio per gratitudine verso Leonora, che quasi sempre inconsapevole presta volti e colori alle mie parole messe nero su bianco, ma pure perché quel bimbo immortalato, che non so chi sia né quanto grande è diventato, mi sento molto io.
Aggiungere la ragione precisa, tentare di spiegarne l'esatto motivo sarebbe una forzatura, oltre che tempo sprecato. Un po' come quando ti raccontano una barzelletta e alla fine te la spiegano.
Per una volta mi piace pensare che ciascuno possa vedere ciò che crede, quanto sente, confidando che l'istinto, l'intuito, possano cogliere nel segno più di qualsiasi puntiglioso resoconto.
P.S. L'ho già scritto, lo ripeto. Leonora non è l'unica fotografa che apprezzo. C'è anche Elena ad esempio, i cui scatti mi piacciono moltissimo, spesso lasciandomi stupito. O Francesca. Oppure Margot, Andrea, Augusto. Qualche altro. A Leonora, però, a Lyonora, come si firma, sono grato poiché mi accompagna praticamente dall'inizio e perché ha un sito che mi permette di attingere a piene mani, senza nessun fastidio, con un semplice clic, blandendo non soltanto l'artista che c'è in me, ma anche il pigro.
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