Debbo molto a tutti, a Paolo Ferrari di più, almeno per ciò che attiene il rapporto con i ragazzi, i giovani.
Un modo di vederli, di apprezzarli, di interagire cambiato radicalmente negli ultimi anni, quelli in cui ho avuto la fortuna di collaborare con lui, imparando innanzi tutto a puntare su di loro, a fidarmi, a coglierne le potenzialità, la ricchezza che hanno.
Se dovessi descrivere il nocciolo di quanto ho compreso, direi che Paolo mi ha insegnato questo: la possibilità di formare i ragazzi, di accompagnarli, di condurli, di educarli, è al tempo stesso un'occasione unica, preziosa, per essere formati a nostra volta, di essere condotti noi, educati dagli stessi ragazzi, in un percorso, una relazione che non è mai univoca, ha sempre una doppia direzione, è circolare.
P.S. I tempi grami che stiamo vivendo, con la pandemia e le conseguenze negative sull'economia, rischiano di spazzare via le esperienze meno collaudate, robuste. Eppure sui progetti di Paolo mi sento di scommettere e li considero una cartina di Tornasole: se riusciremo a fare capire quanto valgono, come possono essere importanti, se verranno compresi, sostenuti, vorrà dire che staremo investendo sul futuro, che ci stiamo preparando al meglio. Altrimenti... Niente. Buonanotte.
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